MARZO
VIII. GIORNO
Un pensiero al giorno con Montfort.
Casa Editrice Shalom
Nella croce Gesù ha talmente racchiuso tesori, grazie, vita e gioia, che non ne concede la conoscenza se non ai suoi più grandi favoriti. Molto spesso fa conoscere ai suoi amici, come agli Apostoli, tutti i suoi segreti: «Vi ho fatto conoscere ogni cosa» (Vangelo di Giovanni 15, 15), ma non quelli della croce, a meno che essi non l’abbiano meritato mediante una grandissima fedeltà e grandi fatiche. Oh, quanto bisogna essere umile, piccolo, mortificato, di vita interiore e disprezzato dal mondo, per conoscere il mistero della croce; esso è ancora oggi, un motivo di scandalo, oggetto di follia, da disprezzare e dal quale rifuggire; e questo non in teoria, perché non si è mai parlato e scritto tanto come oggi sulla bellezza e la grandezza della croce, ma nella pratica, poiché quando si tratta di soffrire qualcosa, si ha paura, ci si lamenta, si cerca di evitare, si fugge. Un giorno questa Sapienza incarnata, in un trasporto di gioia e vedendo la bellezza della croce, disse: «Padre mio, ti rendo grazie per aver nascosto ai sapienti e agli intelligenti del mondo i tesori e le meraviglie della mia croce, e di averle invece rivelate agli umili e ai piccoli» (Vangelo di Luca 10, 21).
L’amore dell’eterna Sapienza, 174