Un pensiero al giorno con Montfort

GIUGNO

XXIV. GIORNO

Un pensiero al giorno con Montfort.

I profeti, ai quali questa Sapienza incarnata è stata mostrata in anticipo, la chiamano pecorella e «agnello mansueto» (Geremia 11,19). Essi predicono che a causa della sua dolcezza «non spezzerà una canna incrinata… non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta» (Isaia 42,3). Cioè: avrà tanta dolcezza che, quando un povero peccatore fosse mezzo rovinato, accecato e perduto a causa dei suoi peccati, e come con un piede nell’inferno, lei non lascerà affatto che si perda, a meno che quello lo voglia di sua volontà. San Giovanni Battista, che passò circa 30 anni nei deserti per meritarvi la conoscenza e l’amore di questa Sapienza incarnata con le sue austerità, non appena la vide, la mostrò con il dito ai suoi discepoli, esclamando: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo!» (Vangelo secondo Giovanni 1,29). Non disse, come ci si poteva aspettare: ecco l’Altissimo, ecco il re di gloria, ecco l’Onnipotente; ma, come se lo conoscesse nel suo profondo più di ogni altro uomo che mai fu e mai sarà, disse: ecco l’Agnello di Dio; ecco questa Sapienza eterna, che ha unito in sé tutta la dolcezza di Dio e dell’uomo, del cielo e della terra, per incantare i nostri cuori e rimettere i nostri peccati.

 

L’amore dell’eterna Sapienza, 119-203

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