GIUGNO
XIV. GIORNO
Un pensiero al giorno con Montfort.
La divina Sapienza fece, per così dire, delle copie e delle immagini splendenti della sua intelligenza, memoria e volontà, e le applicò all’anima dell’uomo, perché divenisse il ritratto vivente della Divinità; accese nel suo cuore un incendio di puro amore per Dio; gli formò un corpo tutto di luce e rinchiuse in esso, come in sintesi, tutte le diverse perfezioni degli angeli, degli animali e delle altre creature. Nell’uomo, tutto era luminoso e senza tenebre, bello e senza bruttura, puro e senza sporcizie, regolato e senza disordine, senza alcuna macchia né imperfezione. Egli aveva come appannaggio spirituale la luce della Sapienza, per mezzo della quale poteva conoscere alla perfezione il suo Creatore e le creature. Aveva la grazia di Dio nell’anima, per cui appariva innocente e gradito agli occhi dell’Altissimo. Aveva l’immortalità del corpo e il puro amore di Dio nel cuore, senza paura della morte, cosicché poteva amarlo in continuità e senza interruzione, unicamente per puro amore di lui. O generosità della Sapienza eterna verso l’uomo! O felice stato dell’uomo nella sua innocenza!
L’amore dell’eterna Sapienza, 37-38