Bouette De Blemur, Jacquelin (1618-1696)
Donna degna di nota come esempio di pietà femminile francese, nata l’8 gennaio 1618.
I suoi genitori, di nobile lignaggio, si distinguevano per la loro pietà. A partire dall’età di 5 anni venne cresciuta da una delle sue zie dell’Abazia reale della santa Trinità di Caen. All’età di 11 anni su sua spontanea richiesta, venne ammessa ai voti e la sua condotta fu talmente saggia che solo 4 anni dopo (1633) venne nominata superiora delle novizie. Poco dopo fu scelta come priora e fu allora che cominciò la sua grande opera “Annee Benedictine,” o vita dei santi, al cui impegno tuttavia non la esentò dei doveri del proprio ufficio.
Una delle conseguenze dei suoi impegni biografici, fu un più grande senso di ciò che nella sua coscienza avrebbe dovuto fare ed essere in sequela dell’esempio dei Santi le cui vite stava descrivendo.
Si dice arrossisse nell’elogiare e nel documentare ciò che non praticava (cosa pare non comune tra i biografi) e nonostante sapesse che il regno dei cieli non era da guadagnarsi mediante astinenza dalle carni, credeva fermamente che per essere una perfetta imitatrice di St. Benedetto ella dovesse aderire alla privazione delle sue altre regole: ed ebbe occasione di mettere alla prova i propri principi quando la duchessa di Mecklenburgh progettò un nuovo insediamento a Chatillon di Benedettine del santo Sacramento e le chiese di diventarne parte. La Madre di Blemur acconsentì nonostante avesse 60 anni, e da priora dell’abazia della St.Trinità discese all’umile stato di novizia del nuovo ordine, che preferì anche dopo che le fu offerto il grado di badessa.
Nei suoi ultimi giorni la sua forza fisica e mentale decadde. Divenne cieca, zoppa e perse l’uso della parola e in tale stato mori il 24 marzo 1696.
La Madre di Blemur che aveva solo 19 anni alla morte del Poiré nel 1637, ha inspiegabilmente interferito sulla storia della grande opera del Poiré.
Nel 1681, a 44 anni dalla morte del Poiré, la reverenda Madre di Blemur scrisse anche “Les Grandeurs de la Mere de Dieu”, edito a Parigi da Lours Billaine.
La Madre di Blemur, nella prefazione dell’opera, precisa che il Poiré ha scritto un libro con lo stesso soggetto: “tutti i commenti dell’epoca dicono però che la Madre di Blemur è stata indotta a rivedere il vecchio stile del Poiré e a pubblicare la stessa opera cambiandone il titolo” (cit. Biografia universale Antica e moderna, 1828).
In una edizione del 1696, anno della sua morte, è stato addirittura fatto un doppio titolo creando alquanta confusione (Opera edita da Shez Antoine Warin, rue Saint Jacque, proche la Fontaine S.Severin, au Saint Scapolaire).
In questa edizione, nonostante la precisazione della Madre di Blemur nell’edizione del 1681, compare anche la scritta “Triple Couronne de la S.te Vierge”, che crea certamente equivoci.
Nel 1864 Un Benedettino nostalgico, della congregazione di Francia, ripubblica Les Grandeurs de la Mere de Dieu (cartaceo in biblioteca).