DICEMBRE
VI. GIORNO.
Vero spirito di Dio quale sia.
« Spiritus omnia scrutatur, etiam profonda Dei. — Lo spirito ricerca tutte le cose, anche gli arcani profondi di Dio » (Prima lettera ai Corinzi 2, 10).
I.
Considera, che siccome dove si dice, che lo Spirito del Signore dimanda per noi con gemiti inenarrabili Spiritus postulal pro nobis gemitibus inenarrabilibus, vuol significare, ch’egli ci fa addimandare, postulare nos facit; così qui, dove si dice ch’egli ricerca tutti gli arcani più profondi ancora di Dio, Spiritus omnia scrutatur, etiam profunda Dei, si vuol significar che fa ricercarcegli : Scrutari nos facit, dovendosi allo spirito attribuire ciò ch’è suo dono. Vero è, che non tutto se gli attribuisce egualmente, perchè, come allo spirito si appartiene spiritualizzarci, « quod natum est ex spiritu, spiritus est — quello che è generato dallo spirito, è spirito » ; così quelle proprietà si dicon singolarmente venire dallo spirito in noi trasfuse, le quali son proprie sue. Lo spirito è agile, pronto, prestó, spedito, non ha pigrizia : « Lustrans universa in circuitu pergit spiritus — Va attorno lo spirito visitando ogni parte » (Qoèlet 1, 6), ha una forza somma di spignere che che sia : « Spiritus ejus velut torrens inundans, usque ad medium colli — Il suo spirito è come torrente la cui piena va fino a mezzo il collo » (Isaia 30, 28), non ha lacci, non ha legami « Quis continuit spiritum in manibus suis? — Chi nelle sue mani contenne il vento?» (Proverbio 30, 4), scorre a piacer suo, dove vuole, quanto vuole, quando vuole, con libertà : « Spiritus ubi vult spirat. — Lo Spirito spira dove vuole » (Vangelo di Giovanni 3, 8). E tutte queste, ed altre simili proprietà facilissimamente trasfonde in noi lo Spirito del Signore : « Sic est omnis qui natus est ex Spiritu. — Così addiviene a chiunque è nato da Spirito » (Vangelo di Giovanni 3, 8). Ora tra le altre sue proprietà singolari, lo spirito ha di più questa, che penetra con grandissima sottigliezza a ricercare ciò che sta ascoso anche nel profondo del mare : e questo pure fa lo Spirito Santo che noi facciamo : « scrutari nos facit omnia profunda Dei — fa ricercarci tutti gli arcani di Dio ». Tu di Dio non sei vago di saper nulla, e rintracci bensì, più che volentieri, i segreti ascosti, o della natura, o de’ principi, o de’ prelati, o di qualunque ancor di que’ prossimi, con cui vivi. Di ciò, che appartiene a Dio, non ti curi punto. Mira bene : perchè quello che ti fa tanto volentieri spiare i fatti degli altri, è spirito, non ha dubbio, sottile, ma non già santo. Il santo è quello, di cui sta scritto, ch’egli è sottile sì bene, ma ancora mondo: Spiritus mundus, subtilis (Sapienza 7, 23). « Subtilis — Sottile », perchè penetra da per tutto, « mundus —mondo », perchè non si cura di penetrare ove può lordarsi : « In supervacaneis rebus noli scrutari. — Non voler lambiccarti il cervello per cose superflue » (Ecclesiastico o Siracide 3, 24).
II.
Considera, che lo Spirito del Signore è detto « unicus et multiplex — unico e molteplice » (Sapienza 7, 22). « Unicus —Unico », per l’unità dell’essenza, « multiplex — molteplice », per la moltiplicità de’ suoi doni. « Divisiones gratiarum sunt, idem autem spiritus. — Vi sono distinzioni di doni, ma un medesimo lo spirito » (Prima lettera ai Corinzi 12, 4). Ora come sette sono i Doni suoi principali, così sette si dice che sono gli spiriti, i quali da lui son trasfusi nel cuor del giusto, conforme a quello : « Et requiescet super eum Spiritus Domini: spiritus sapientiae, et intellectus, spiritus consilii, et fortitudinis, spiritus scientiae, et pietatis, et replebit eum spiritus timoris Domini. — E sopra di lui riposerà lo Spirito del Signore, spirito di sapienza, e d’intelligenza, spirito di consiglio, e di fortezza, spirito di scienza, e di pietà, e riempirallo lo spirito del timor del Signore » (Isaia 11, 2). Ciascuno per tanto di questi spiriti cerca, o fa che cerchiamo le cose ascoste, ma santamente, come ad un tale spirito si conviene : « Spiritus scrutatur omnia, o scrutari facit. — Lo Spirito ricerca tutte le cose, o le fa ricercare ». E se vuoi scorgerlo, esamina ciascuno di detti spiriti, che sono quei sette spiriti da Dio fatti girare per l’universo : « septem spiritus Dei, emissi per omnem terram —i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra » (Apocalisse di Giovanni 6, 5), e vedrai come tutti questi ti fanno al pari sollecito in ricercare. L’ultimo tra gli enumerati, ch’è il Timor di Dio, è il primo nell’ordine di operare : giacchè dal Timor di Dio si dà il primo passo alla santità: « In timore Domini declinatur a inalo. — Col timor del Signore si schiva il male » (Proverbio 16, 6) : e però dal timor di Dio si va a poco a poco salendo alla sua Sapienza. Ora lo spirito del Timore scrutatur i nascondigli della coscienza, affinchè quivi non si appiatti peccato non conosciuto; nè si contenta di proveder solamente al mal grave, che da Dio ci può separare, ma ancora al piccolo. Lo spirito della Pietà « scrutatur — ricerca » quali sieno gli ossequi dovuti più da un figliuolo al padre, per poterli usar tutti a Dio con modo eminente : e scrutatur a un tempo stesso le miserie del prossimo men patenti : scrutatur le corporali, scrutatur le spirituali, per portare ad esse soccorso in fin tra le selve. Lo spirito della Scienza scrutatur gli scogli ascosti, che sono le fallacie, e le falsità, a cui tanti rompono, naufragando in ciò che spetta alla fede : « Circa fidem naufragaverunt. — Han fatto naufragio intorno alla fede » (Prima lettera a Timoteo 1, 19). Lo spirito della Fortezza scrutatur i pericoli, i quali corre l’onor Divino, da tanti specialmente che sono lupi, e sembrano agnelli nè si contenta di difender la Chiesa da’ persecutori di essa, s’ egli non va contro ancora agli insidiatori. Lo spirito del Consiglio scrutatur i rimedii acconci a tutti gl’infermi, ma singolarmente a quei, che sdegnano il medico, cioè a’ peccatori nemici di ammonizione, e si adatta da principio ai loro costumi più che si può senza colpa, per far dipoi che que’ meschini sull’ultimo gli depongano. Lo spirito dell’Intelletto scrutatur i sensi alti delle Scritture per porli in luce: nè si ferma alla superficie, sapendo che i tesori più ricchi non si hanno, se non si cavano. E finalmente lo spirito della Sapienza scrutatur tutto ciò ch’ha Dio di più intimo, l’essenza, gli attributi, gli atti, i nomi, le personalità, le processioni, i decreti, e tutto ciò che di astruso può immaginarsene : e in questo modo vien più perfettamente a verificarsi, come tu vedi, che « spiritus scrutatur omnia, etiam profunda Dei — Lo spirito ricerca tutte le cose, anche gli arcani profondi di Dio » : tanto che per mezzo di questo dono sì bello della Sapienza, ch’è il principale fra tutti, si sono intorno a Dio venute a discoprir mille verità, ignorate affatto da que’ filosofi antichi, che il mondo ammira : « quas nemo principum hujus saeculi cognovit — che nessuno dei principi di questo inondo conobbe » (Prima lettera ai Corinzi 2, 8). Tu secondo quel dono, che Dio più ti concede di possedere, non ti appagare di ciò che sta per così dire a fior d’acqua : va nel profondo de’ fiumi; ed ivi riconosci e ritrova ciò, che si asconde di profittevole, o sia per te, o sia per altri, perchè questo è un effetto principalissimo dello spirito, investigare : « Omne pretiosum vidit oculus ejus; Profonda fluvviorum sendatus est, et abscondita in lucem produxit. — L’occhio di lui indagò tutto quel che v’è di prezioso; Egli visitò le ime parti de’ fiumi, e ne trasse fuori ciò che vi era nascosto » (Giobbe 28, 9, 10).
III.
Considera, che come Io spirito buono va da per tutto a ricercar ciò che serve al maggior profitto dell’anime a Dio fedeli, attingit ubique (Sapienza 7, 24); così da per tutto va parimente a girare lo spirito reo, per rinvenire ciò che più fa a loro danno. Egli è ancora però « unicus et multiplex — unico e moltiplice « Unicus — Unico » nel fine il qual egl’intende, ch’è la rovina dell’anime; « multiplex — moltiplice » ne’ mezzi di cui si vale. E però ancora i suoi spiriti, singolarmente celebrati, sono sette, opposti ai Divini. Quel della Superbia, il qual si oppone allo spirito del Timore; quel dell’Invidia, il qual si oppone allo spirito della Pietà; quel dell’ Ira, il qual si oppone allo spirito della Scienza; quel dell’Accidia, il qual si oppone allo spirito della Fortezza; quel dell’Avarizia, il qual si oppone allo spirito del Consiglio; quel della Gola, il qual si oppone allo spirito dell’Intelletto, e quel della Lussuria, il qual si oppone allo spirito della Sapienza, come potrai tu facilmente conoscere da te stesso se osserverai l’impedimento, che ciascun di quei vizi porta all’esercizio del Dono a lui contrapposto. Questi sono que’ sette spiriti, da cui va sempre Lucifero accompagnato, quand’egli gira la terra : « Circuivi terram, et perambulavi eam. — Ho fatto il giro della terra, e l’ho scorsa » ; e fa che questi ti entrino fino in casa, se tu non la sai tenere ben chiusa, a ricercarti quanto hai di buono, e a rapirtelo : « Haec dicit Benadad: mittam servos meos ad te: scrutabuntur domuin tuam, et omne quod eis placuerit, ponent in manibus suis, et auferent. — Queste cose dice Benadad : manderò a te i miei servi : visiteranno a parte a parte la casa tua, e tutto quello che lor piacerà, se lo piglieranno con le loro mani, e lo porteranno via ». Vero è, che come questo spirito reo, moltiplicatosi in tanti, non ha sempre cuore di assaltar lo spirito buono a battaglia aperta; così tien pronti altri sette suoi spiriti traditori, i quali sottentrino con insidie, e con imboscate, ove non arriva la forza. E sono que’ sette spiriti peggiori ancora di lui, che Cristo accennò dove disse : « vadit, et assumit septem alios spiritus nequiores se — va, e prende seco altri sette spiriti peggiori di lui » (Vangelo di Matteo 12, 45) : perché siccome le virtù finte sono molto peggiori che i vizi noti, così peggiori di que’ sette spiriti iniqui, poc’anzi detti, sono anche molto le sette simulazioni, che vanno attorno sotto apparenza di tanti spiriti buoni. La simulazione della Sapienza, la simulazione dell’Intelletto, la simulazione del Consiglio, la simulazione della Fortezza, la simulazione della Scienza, la simulazione della Pietà, la simulazione del Santo Timor di Dio. Tutte queste sono le simulazioni, che unite insieme formano Io spirito fino d’ipocrisia; che però sette volte si nota che Cristo disse : « Guai a voi, o. Scribi, e Farisei, che siete ipocriti : Vae vobis Scribae, et Pharisaei Hypocritae » (Vangelo di Matteo 23, 13). E con tutte queste manda il maligno a ricercare dei giusti, anche tra le grotte del Carmelo, del Taborre, della Tebaide, perchè entrino ne’ lor cuori, e se gli guadagnino, con affezionarli ad ostentare que’ Doni dello Spirito buono, che non posseggono. Tu guardati di entrare nel numero di costoro sì miserabili, perchè i giusti finti son quegli, di cui disse Cristo, che riporteranno un Inferno doppio : « Hi accipient majorem damnationem. — Costoro incorreranno più rigorosa condanna » (Vangelo di Luca 20, 47). L’uno come dovuto ai lor vizi occulti, l’altro come dovuto alle lor virtù simulate.