La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

GENNAIO

XXIV. GIORNO

Necessità di adempire esattamente a quanto si ha promesso a Dio.

«Misericordiam, et Judicium custodi, et spera in Deo tuo semper. — Osserva gelosamente la Misericordia, e la Giustizia, e spera sempre nel tuo Dio» (Osea 12, 6).

 

I.

Considera, che quando nella Divina Scrittura si congiungono insieme questi due nomi, «Misericordiam et Judicium — Misericordia e Giustizia», si suole per essi intendere qualunque opera di virtù. Per «Judicium — Giustizia», qualunque opera di virtù, la quale sia dovuta, o sia debito di Religione, o sia debito di giustizia, o sia debito di gratitudine, o sia debito di carità, o sia qualunque altro si vuole: Per «Misericordiam — Misericordia », qualunque opera di virtù, la qual sia di supererogazione. E in questo senso già disse Davidde, che il Signore, «diligit Misericordiam et Judicium — ama la Misericordia e la Giustizia». (Salmo 33, 5) Questo è però quanto ti vien qui proposto. Che tu sii esatto in eseguir tuttociò, che a te si conviene, o sia di supererogazione, o sia d’obbligo. Non si dice «Misericordiam et Judicium exerce — esercita la Misericordia e la Giustizia», ma «Misericordiam et Judicium custodi — osserva gelosamente la Misericordia e la Giustizia», perchè non basta esserne osservator diligente, ma convien esserne osservator geloso, conforme a quello: « Da mihi intellectum, et scrutabor legem tuam, et custodiam illam in toto corde meo. — Dammi intelletto, e io attentamente studierò la tua legge, e la osserverò con tutto il cuor mio» (Salmo 119, 34).

II.

Considera, che di ragione par che dovrebbesi dire Judicium et Misericordiam custodi, e non Misericordiam et Judicium. Perchè le opere, le quali sono dovute, pare, che debban precedere a quelle, le quali son di soprabbondanza, e cosi ancora richiedersi in primo luogo. Contuttociò qualor insieme si uniscono queste voci, si fa l’opposto. «Misericordiam et Judicium cantabo tibi Domine. — Della Misericordia, e della Giustizia a te canterò laude, o Signore » (Salmo 101). «Misericordiam, el veritatem diligit Deus — Il Signore ama la misericordia e la verità a (Salmo 84, 12). «Misericordiam et veritatem ejus quis requiret? — Chi potrà penetrare la misericordia di lui e la verità?» (Salmo 61, 8). Per insegnarti, che se tu con alcune opere di supererogazione non ti fai quasi la strada a quelle di debito, non giugnerai mai ad adempirlo perfettamente. Vuoi daddovero sradicare quell’odio dal cuore? Esercitati in alcuni atti d’amore, ai quali tu per altro non sii tenuto; a pregare specialmente per chi ti ha offeso, a dirne bene, a trattarlo bene, a fargli nascostamente ancor de’ servizi. Vuoi essere fedelissimo in dare a ciascuno il suo? Vinci quell’affetto al danaro, che ti predomina, ancor laddove lecitamente il potresti tener per te. Sii limosiniere. Vuoi dal tuo cuore tener lontani quegli atti d’impurità, che sono si indegni? Custodisci i tuoi sentimenti con cautela maggiore di quella, alla quale tu ti sii rigorosamente obbligato: fuggi i balli a te ancora non perniciosi: fuggi veglie, fuggi visite, fuggi feste: mortifica la tua carne con qualche sorta di rigida austerità. Questa è la forma di addrizzar su ‘l terreno una pianta debile, la quale pende a sinistra, e di far che tolga la debita dirittura: piegarla a destra più del suo puro dovere.

III.

Considera, che quando con tutto questo avrai conseguito di custodir «Misericordiam et Judicium — la Misericordia e la Giustizia », tu non devi sopra queste tue opere buone, qualunque sieno, o di soprabbondanza, o di obbligazione, ripor la tua confidenza, ma tutta in Dio. Però dopo essersi detto: «Misericordiam et Judicium custodi — Osserva gelosamente la Misericordia e la Giustizia », si aggiugne subito, «et spera in Deo tuo semper — e spera sempre nel tuo Dio ». Non hai da sperare «in Misericordia — nella Misericordia», non hai da sperare « in Judicio — nella Giustizia ». Hai da sperar solamente nel tuo Signore, in Deo tuo. Oh se intendessi quanto importa questo eccelsissimo documento! Perchè molte volte tu fai dell’opere buone, e ti quieti in quelle, quasi che quelle ti bastino a farti salvo. E non è così. Hai subito da capire, che tutte quelle opere buone saranno nulle, se il Signore con un favore tuttavia specialissimo non ti assiste; e così hai da invocarlo, non altrimenti, che se nulla avessi operato. Questa fu la differenza notabile tra Ezechia, e tra Sedecia. Ambidue fortificarono a maraviglia la Città di Gerusalemme contro tutti gl’insulti degli avversarii, ambidue la provvidero di munizioni, ambidue la fornirono di milizie all’ istessa forma. Ma Sedecia non fece altro. Laddove Ezechia, fatto ciò, si vesti di cilizio, si sparse di cenere, e andato al Tempio ricorse subito a Dio con caldezza somma; e cosi laddove ad Ezechia le sue diligenze riuscirono tanto giovevoli, per Sedecia furono tutte gettate. «Pro eo, quod habuisti fiduciam in munitionibus tuis… tu quoque capieris — Perchè t’affidasti nelle tue forze, tu pur sarai preso» (Geremia 48, 7). Questa dunque è la vera regola: Usare ogni diligenza, come se niente avessi a sperar da Dio, e sperar poi tutto da Dio, come se niente affatto avessi usato di diligenza.

IV.

Considera di quale vantaggio abbia ad essere questa confidenza, la quale tu poni in Dio, detto tuo, in Deo tuo, perchè tanto maggiormente animiti a confidare. Ha da essere continuata. Però non dice «spera in Deo tuo — spera nel tuo Dio » solamente, ma aggiunge «semper — sempre». Tu cominci facilmente a sperare, ma poi non seguiti: quasi che Dio non ascolti le tue preghiere, o pur non le accetti. Oh che grave inganno! Vuoi dunque tu porre i limiti al tuo Signore, come quei di Betulia, che volevano rendersi ad Oloferne, se Dio non gli sovveniva tra cinque di? Abbi questa fede infallibile, che non ti sarà mai negato ciò, che tu chiederai, ma costantemente, in pro dell’anima tua. E poi lascia a Dio fare il resto. Non sai come dice il Salmo? «In te speraverunt Patres nostri, speraverunt, et liberasti eos. — In te sperarono i Padri nostri, sperarono, e tu gli liberasti» (Salmo 22, 5). Non bastò solo sperare per essere liberati, bisognò tornare a sperare.

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