SETTEMBRE
XXI. GIORNO
San Matteo Apostolo.
Distintivi dell’uomo spirituale, quanto diversi da quelli dell’uomo carnale.
«Spiritus ubi vult spirat, et vocem ejus audis; sed nescis onde veniat, aut quo vadat: sic est omnis, qui natus est ex spiritu.— Lo Spirito spira dove vuole, e tu senti la voce di lui; ma non sai donde venga, o dove vada: così addiviene a chiunque è nato di spirito » (Vangelo di Giovanni 3, 8).
I.
Considera, che siccome chi per via di generazion naturale nasce di carne, è simigliante a colui che secondo la carne lo generò, benchè non lo adegui subito in perfezione, ma solo allora ch’egli sia già fatto adulto : « Quod natum est ex carne, caro est — Quello che è generato dalla carne, è carne » (Vangelo di Giovanni 3, 6); così chi per via di rigenerazion soprannaturale rinasce di spirito, è simigliante ancor egli a chi secondo lo spirito lo rigenerò, che è quanto dire allo Spirito del Signore, benchè pur non lo adegui, ma gli rimanga ancor indietro di molto, massimamente fin che non sia giunto in Cielo ad età perfetta : « Quod natum est ex spiritu, spiritus est. — Quello che è generato dallo spirito, è spirito » (Vangelo di Giovanni 3, 6). Quindi è, che le operazioni di un uomo veramente spirituale, han come tali un non so che di Divino, che Cristo ci volle esprimere in questo detto, che ti accingi qui a ponderare. Perchè siccome lo Spirito del Signore ha nelle sue ispirazioni tre singolarissime proprietà, le quali ci vengono bene adombrate nel vento, che spira dov’egli vuole : Spiritus ubi vult spirat; che fa ben udir la sua voce : et vocem ejus audis; e che asconde a un tempo medesimo le sue vie: Sed nescis unde veniat, aut quo vadat; così l’uomo spirituale per la virtù che riceve nel corrispondere a queste ispirazioni pur ora dette, acquista anch’egli nelle sue operazioni un modo di procedere a ciò conforme : Sic est omnis, qui natus est ex spiritu. Tal è la spiegazìone verace di questo passo. Ma affinchè tu meglio lo intenda ridotto in pratica, io ti propongo più d’ogni altro l’Apostolo San Matteo, il quale siccome con modo ammirabilissimo corrispose alle inspirazioni Divine, così diede anche con raro modo a vedere quello che possa lo Spirito del Signore in un cuor, di cui pienamente s’impadronisce.
II.
Considera, che primieramente si dice, che lo Spirito del Signore spira dove egli vuole: Spiritus ubi vult spirat; perchè nelle ispirazioni ch’egli degnasi di mandarci, ha un’assoluta libertà di operare; non è soggetto a legge, non è sottoposto a legami, non ha veruna necessità che lo astringa : « Dividit singulis prout vult. —Distribuisce a ciascuno secondo che a lui piace » (Prima lettera ai Corinzi 12, 11). Quindi è, che andossene a ritrovare un Matteo contro ciò che ciascuno avrebbe creduto, mentre questi nè aspettava d’esser chiamato, nè il chiedea, nè il curava, nè il meritava, ma piuttosto a ciò si opponea con gagliardi ostacoli, contento di sedersene al suo banco tra sozze usure : « Vidit hominem sedentem in telonio, et ait Sequere me. — Vide un uomo che sedeva al ,banco, e gli disse: Seguimi » (Vangelo di Matteo 9, 9). Nota però come una simile libertà di operare si trasfuse di subito in un Matteo, tosto che lasciò possedersi da detto spirito. Perchè ponendo senza indugio da parte ogni suo interesse, si die’ a seguir quel Signore, che a sè chiamavalo : nè andò tirato a forza, come uno schiavo; nè andò allettato da premi; nè andò atterrito da pene; andò perchè volle; nè prezzò punto in una mossa sì strana i cicalamenti, o le chiacchiere delle genti, ma con franchezza ammirabile si mise in faccia di tanti compagni increduli, che abitavano in quella istessa contrada, a fare il seguace di Cristo : « Et surgens, secutus est eum. — Ed egli alzatosi, lo seguitò ». Or tal è l’operar d’ogni vero spirituale : Sic est oinnis, qui natus est ex spiritu; è un operare da libero, non da servo : « Ubi Spiritus Domini, ibi libertas. — Dove è lo Spirito del Signore, ivi libertà » (Seconda lettera ai Corinzi 3, 17). Basta a lui di sapere il Divin volere; già lo eseguisce, con una intera vittoria di tutti i rispetti umani, che si attraversano. Sembra però a te di trovarti in un tale stato, o pure hai mille ritegni che t’impediscono di operar francamente, come dovresti nelle cose spettanti al Divin servizio? Mira ben, che lo Spirito del Signore niente odia più, che un procedere da forzato : Spiritus ubi vult spirat.
III.
Considera come secondariamente si dice, che un tale Spirito parla al cuore di modo, che tu non puoi far di meno di non udirlo : Et vocem ejus audis. Puoi bensì non conoscere la sua voce per voce sua, con darti a credere, che non sia Dio quel che parla, ma che sia piuttosto uno spirito diversissimo; puoi resistere, puoi ripugnare, puoi in una parola non voler accettare le sue ispirazioni, come facevano tanti Ebrei contumaci, allor che risuonava tra loro più fervorosa la predicazione di Cristo; ma non puoi turarti le orecchie, sicchè non l’oda. Però non si dice « vocem ejus agnoscis — tu conosci la voce di lui », si dice « audis — tu senti ». Vero è, che quando egli vuole, s’insinua ancora lo Spirito del Signore con la voce in un modo così soave, anzi così poderoso, così penetrante, che tu in udirlo, non puoi far di meno di non arrenderti ad esso, ancor volontariamente. Mercecchè come ogni voce ha i suoi contrassegni, per cui, chi è pratico, ben la distingue da ogni altra; così gli ha la voce Divina, contuttochè il solo udito dell’anima gli discerna. Ma qualunque essi sieno, certo è che da essi si vien tosto ad intendere così chiaro chi sia che parla, che non se ne può dubitare. Tanto accadè nell’Apostolo S. Matteo, a cui parlò lo Spirito del Signore di tal maniera, che non solamente gli fece udir la sua voce, ma ancor conoscerla; che però sciocchissimo fu chi riprese l’Apostolo d’imprudenza nel seguir Cristo, qual uomo ignoto. Ma tu frattanto ritorna qui ad osservare, come l’Apostolo, già fatto simile a chi lo aveva chiamato, si fece udire ancor egli con voce di forza somma. Perciocchè a chiunque lo vide, levatosi su dal banco, aderire a Cristo, ben diede a scorgere, ch’egli era subito cambiato tutto in altr’uomo, non più avido, non più avaro, non più vago già delle cose di questa terra, ma bensì generoso disprezzatore. E così può dirsi che d’ogni intorno fec’egli altissimamente udir la sua voce, mentre con un esempio bastevole a muover tutti, rimproverò l’incredulità di coloro, che dopo tanti prodigi mostravansi ancor ritrosi a seguir quel Signore istesso, ch’egli avea seguitato, benchè fra tanti imbarazzi, e fra tanti intrighi, ad un cenno solo: « In auditu auris obedivit mihi. — Tosto che ebbe udito si rese a me obbediente » (Salmo 18, 45). E qui figurati, che così è pur d’ogni vero spirituale: Sic est omnis qui natus est ex Spiritu. Si riconosce. Basta vederlo, e alla maturità dell’andare, alla serenità, alla verecondia, all’umiltà, all’ubbidienza, e ad un tal tenore invariabile di costumi, ti senti incontanente da esso, benchè con muto linguaggio, invitare al bene : Vocem ejus audis. Sicchè lo puoi lasciar bensì d’imitare, ma non di udire. Hai una tal voce tu ancora, che a tutti parli? Che se qualcuno ti opporrà, che tu fai da spirituale, ma che non sei : che sei un ipocrita, che sei un interessato, non ti dia pena. Dee bastare a te di parlare. Nel rimanente, interpreti chi si vuole, che il tuo parlare venga da spirito umano, non da Divino, ciò non importa : la voce almen si fa udire : Vocem ejus audis.
IV.
Considera come in terzo luogo si dice, che quantunque odasi molto bene la voce, con cui parla lo Spirito del Signore, non però alcuno può saper dond’egli venga, o dov’egli vada: Sed nescis unde veniat, aut quo vadat. Non si può saper donde venga : unde veniat; perchè alle volte l’inspirazione Divina vien dal mirare accidentalmente un cadavere in qualche Chiesa, altre dall’intervenire a una predica, altre dall’incontrarsi in una persona, altre dal leggere per curiosità un libro sagro. E così troppo è difficile rintracciare a qual si appigli: « Quis hominum poterit scire consilium Dei? — Chi è degli uomini, che possa sapere i consigli di Dio? » (Sapienza 9, 13). Nè si può saper dove vada; quo vadat; perché chi è, che determinatamente antivegga ciò che il Signore pretenda operar di noi, allor che egli ci chiama a vita migliore? Di uno vuol farne un Martire, d’uno un Anacoreta, d’uno un Apostolo, d’uno un ritratto ammirabile di pazienza tra mille mali, e così niuno può giammai prevedere i suoi fini altissimi : « Quis poterit cogitare, quid velit Deus? — Chi può intendere cosa voglia Dio? » (Sapienza 9, 13). Chi avrebbe mai giudicato, che potendo il Signore in tanti altri luoghi chiamare a sè un pubblicano, e in tante altre forme, lo volesse far di passaggio sulla via pubblica, e quando questi al suo banco così stava intento a contar danari, a contrattare, a cambiare, cioè quando parea più difficile, che potesse ascoltarsi una tal chiamata, e così rispondervi? E chi parimente sarebbe mai dato a credersi, che di un pubblicano egli volesse fare uno Scrittor sì famoso del suo Vangelo? E pur fu così, perchè si venisse anche in questo a verificare, che, « Incomprehensibilia sunt judicia ejus —Sono incomprensibili i suoi giudizi », quanto al giudicare, « quo vadat — dove vada » « et investigabiles viae ejus — ed imperscrutabili le sue vie » (Lettera ai Romani 11, 33), quanto al giudicare, « unde veniat —donde venga ». Ma ecco, che un modo simile venne pure a tener Matteo, subito che si arrese all’ispirazione da Dio mandatagli. Seguitò Cristo, e benchè non potesse di certo ascondere, che il seguiva, nè lo volesse; non però fece a verun uomo palesi quelle intenzioni, che ben egli aveva rettissime nel seguirlo : anzi lasciò che ognuno credesse di lui ciò che piacevagli, mentre chi dovea dire, che avea lasciato il negozio per fallimento, chi per instabilità, chi per imperizia; e si contentò di avere solo Dio testimonio di quel buon fine, per il quale avea così dato de’ calci al mondo. E tal è certo il procedere d’ogni vero spirituale : Sic est omnis, qui natus est ex spiritu. Non mai si cura d’esser riputato per tale, quantunque nelle sue azioni non lo dissimuli, e però nasconde ad ognuno le vie che tiene, fuori che a quello, che sulla terra si è eletto in luogo di Dio : « Gloria nostra haec est: testimonium conscientiae nostrae. — Questo è il nostro vanto : la testimonianza della nostra coscienza » (Seconda lettera ai Corinzi 1, 12). Pare a te pertanto di andare nelle tue vie con un vero spirito, se a veruno mai le notifichi vanamente?