La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

MARZO

XV. GIORNO

Del dominio che ha il Redentore sopra i Fedeli.

 

« An nescitis, quoniam non estis vestri? Empti enim estis pretio magno. — Non sapete voi che non siete di voi stessi? Imperocchè siete stati comperati a caro prezzo » (Prima lettera ai Corinzi 6, 19, 20).

 

I.

Considera quanto è vero, che non sei tuo, mentre il Signore ti ha comperato a prezzo sì alto, qual è quello del suo Sacratissimo Sangue. E però, oh che torto gli fai, mentre vuoi disporre di te, come più ti piace! Cotesti occhi non sono tuoi, coteste orecchie non sono tue, cotesta lingua non è tua: e così va discorrendo di tutto te. Qual dubbio adunque, che tu non devi di ragione impiegare mai punto di te medesimo, se non in ossequio di quello, di cui tu sei?

II.

Considera il benefizio, che il Signore ti ha fatto, mentre si è degnato ricomperarti. Avea fors’egli bisogno alcuno di te? Non era senza di te egualmente beato, egualmente glorioso, egualmente grande? Solo ti ricomperò per tuo bene; per liberarti dalle mani di Satana, di un tiranno, di un traditore. « Liberavit pauperem a potente. — Liberò il povero dal possente » (Salmo 72, 12): « pauperem — il povero » dico, da cui, che cosa poteva sperare di pro? Che però guarda, come egli ha proceduto. Gli altri prima chieggono ad uno, il quale sia passato ad altro Padrone, se vuole ritornare a servirli, e di poi lo ricomperano. Egli prima ti ha ricomperato, e di poi ti chiede, che vogli ritornare a servirlo: « Revertere ad me quoniam redemi te. — Ritorna a me, perchè io t’ho redento » (Isaia 44, 22). Chi non vede dunque quanto da questo medesimo cresce in te l’obbligazione di non esser punto tuo?

III.

Considera la prodigalità, che il Signore ha usata in comperarti. Imperciocchè non bastava a ciò, ch’egli desse una stilla del proprio sangue? E nondimeno lo diè tutto di modo, che non ne ritenne una stilla. Se tu vedessi, chi si potesse comperare una gioia con mille scudi, e pur ne desse al venditor dieci mila, non lo crederesti impazzito per l’allegrezza di dover giungere a posseder quella gioia? Che devi dunque tu credere di Gesù? Egli ti poteva dal suo Padre ottenere ancor senza sangue, co’ soli pianti, co’ soli prieghi: « Postula a me, gli fu detto, et dabo tibi gentes haereditatem tuam — Chiedimi, e io ti darò le genti in tuo retaggio » (Salmo 2, 8). Vedi come ti poteva ottenere: come un’eredità, ch’è l’aquisto più facile, che si faccia; non v’è stento, non v’ è sudore: talor perviene a chi dorme. E pure ha voluto dare, per aver te, la sua vita stessa fra tante carnificine. Qual dubbio adunque, che ti comperò « pretio magno — a caro prezzo »? E pur tu nieghi esser suo.

IV.

Considera come hai da cavare da tutto questo una ferma risoluzione di volerti spendere tutto ad onor Divino, senza mirare a verun tuo proprio interesse. Quando si tratti di viaggiare per Dio, di’ a’ tuoi piedi, benchè stanchi, che si ricordino di chi sono. L’istesso a proporzione di’ a’ tuoi occhi, di’ alle tue orecchie, quando convien, che per Dio si mortifichino, lasciando di vedere, o di udire ciò, che non è giusto. L’istesso di’ alla tua lingua, quando vorrebbe faticar, non per Dio, ma per procacciarsi il titolo di faconda. In una parola di’ a tutti i tuoi sentimenti interni, ed esterni, che non son padroni di sè « An nescitis, quoniam non estis vestri? Empti enim estis pretio magno. — Non sapete voi che non siete di voi stessi? Imperocchè siete stati comperati a caro prezzo ».

V.

Considera, che siccome tu non hai punto da risparmiare il tuo corpo perchè egli non è tuo, ma di Gesù Cristo; così per questo medesimo hai da custodire altamente l’anima tua. Quando presso te si ritrova qualche cristallo prezioso, ch’è del tuo Principe, non lo riguardi tu con più sollecitudine, con più studio che se tu ne fossi il padrone? Così tu adunque hai da riguardare anche l’anima da ogni rischio. Comunemente tu senti dirti, che procuri assai bene di salvar l’anima, perchè si tratta di un’anima che è tua: « Custodite sollicite animas vestras. — Custodite con molta cura le anime vostre» (Deuteronomio 4, 15). Io questa volta ti voglio dire il contrario. Che pensi a salvar l’Anima sì, ma per qual cagione? perchè ella non è tua, ma del tuo Signore: « An nescitis, quoniam non estis vestri ? Empti enim estis pretio magno — Non sapete voi che non siete di voi stessi? Imperocchè siete stati comprati a caro prezzo ». Questo è i1 motivo più nobile, per cui possi fuggir l’Inferno : per custodire a Gesù tutto ciò ch’è suo.

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