DICEMBRE
X. GIORNO
Che cosa intendasi per divina testimonianza, e come diletti.
« In via testimoniorum tuvrum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis. — Nella via delle tue testimonianze ho trovato quel diletto, che altri trovano nel possesso di ogni genere di ricchezze » (Salmo 119, 14).
I.
Considera, che per testimonianze Divine s’intendono bene spesso nelle Scritture quelle ragioni, le quali ci fan conoscere, che la nostra sola Religione è da seguitarsi, come sono le tante predizioni intorno a Cristo, adempite sì interamente, i tanti miracoli, i tanti martiri, ed altre prove simili, non sol chiare a chi vi voglia riflettere, ma evidenti : « Testi monia tua credibilia facta sunt nimis. —Le tue parole sono oltremodo degne di fede » (Salmo 93, 6). Ora nella via di tali testimonianze, siccome in quella che conduce a discernere la vera Religion dalle false, dice il Salmista, di avere sperimentato un diletto sommo. E per esprimerlo bene, lo rassomiglia a quello che prova in sè, chi sa di possedere ogni genere di ricchezze : In via testimoniorum tuorum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis. Le ricchezze son doppie : naturali, ed artificiali. Le naturali son quelle, che vagliono a sollevare immediatamente le indigenze, che porta l’uomo dalla natura : e tali ricchezze sono il vitto, il vestito, i letti, le case, i cocchi, ed altri sì fatti beni. Le artificiali sono l’entrate, con cui tali beni procacciansi. Non credere per tanto, che quel diletto, il quale provava Davidde in ripensare alle tante prove bellissime, che dovean render chiara la verità della nostra Fede Evangelica, fosse somigliante al diletto, il quale sperimentano i ricchi nelle sole ricchezze del primo genere; perciocchè quel diletto non dura più di quel che dura il bisogno, a cui corrisponde, ond’è che cessata la fame, cessato il freddo, il cibarsi, il coprirsi tuttavia più, si converte in pena. Era somigliante al diletto, che sperimentano i ricchi in quelle ancor del secondo, che dura sempre: sicut in omnibus divitiis. Non vedi tu come questi non si contentano di sapere che sono ricchi, ma godono di pensarvi spesso fra sè: e benchè non abbiano attualmente bisogno più, nè di vitto, nè di vestito, nè di altro sollievo tale, aprono i loro scrigni per puro giubilo di vederli sì pieni, e contano i danari, e contemplan le doppie, e vagheggiano tutte anche ad una ad una le loro gioie, per compiacimento di scorgersi collocati in sì bello stato? Così faceva nel caso nostro anche Davidde, ma con lode; dove quelli il fanno con biasimo : In via testimoniorum tuorum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis. — Non trovava mai termine in tal diletto. Tu come fai? E’possibile che ti basti di saper che tu sei nella fede vera? Pensavi spesso (massimamente al riscontro di tanti popoli, e di tanti, e di tanti, che privi di ogni cognizione di Dio, può scorgersi chiaramente da tutti i segni che son perduti), e rendine vive grazie.
II.
Considera, che per testimonianze Divine s’intendono parimente nelle Scritture i Comandamenti, che Dio ci ha dati nella sua santissima Legge: e vengono intitolati testimonianze, perchè ci testificano qual sia di certo la volontà del Signore: « Custodivit anima mea testimonia tua, et dilexit ea vehementer. — L’anima mia ha osservati i tuoi precetti, e gli ha amati ardentemente » (Salmo 119, 167). E nella via di tali testimonianze, ch’è quella via, la qual conduce a trovar la grazia, e la gloria (senza delle quali poco gioverebbe esser nato nel Cristianesimo), dice il Salmista di essersi altresì dilettato, come altri fa nelle sue doppie ricchezze: In via testimoniorum tuorum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis. E la ragion era; perchè quanto alle prime, egli era sicuro in tal via, che non gli sarebbe mancato nulla di ciò, che gli abbisognasse; e quanto alle seconde, non abbisognavagli nulla. Era egli sicuro quanto alle prime, che non gli sarebbe mancato nulla di ciò che gli abbisognasse, perchè chi osserva con fedeltà la Legge di Dio, ha il medesimo Dio per provveditore. Non v’è pericolo che Dio lasci mai di pensare a chi pensa a lui : « Inquirentes Dominum non minuentur omni bono. — A coloro che temono il Signore, non mancherà nessun bene » (Salmo 34, 11). E quanto alle seconde non abbisognavagli nulla, perchè con I’ osservanza della Legge Divina, era egli arrivato già felicemente a reprimere tutti gli appetiti scorretti. Ed a che vagliono le ricchezze eccessive, se non che a soddisfare tali appetiti? Reprimi questi : e in vedere quanto sia ciò, di cui però lasci di essere bisognoso, goderai tanto, che non dovrai a verun riccone del mondo portare invidia. Nessun di questi ha tanto mai, quanto bastigli: « Divites equerunt, et esurierunt. — I ricchi si trovarono in bisogno, e patiron la fame » (Salmo 34, 11). « Eguerunt — Si trovarono in bisogno » quanto alle ricchezze medesime naturali; perchè hanno convertita in natura la cupidigia: « esurierunt — patiron la fame » quanto alle artificiali; perchè la cupidigia più ch’ha di pascolo, più smania ancor di fame: « Nunquam dicit: sufficit. — Non dice mai: basta » (Proverbio 30, 15). Però tu in vece di porre il tuo diletto mai nel danaro, ch’ hai da far piuttosto? Hai da non curartene. Prega Dio, che ti conceda di far più conto d’una sua parolina, che di tutti i tesori dell’universo : « Bonum mihi lex orís tui super millia auri, et argenti. — Buona cosa per me la legge della tua bocca, più che l’oro, e l’argento a migliaia » (Salmo 119, 72). Stima la legge di Dio sopra ogni altro bene: « Pone thesaurum tuum in praceptis Altissimi. — Poni il tuo tesoro nell’adempiere i precetti dell’Altissimo » (Ecclesiastico o Siracide 29, 14). E allora vedrai se abbonderai di diletto : In via testimoniorum tuorum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis.
III.
Considera, che per testimonianze Divine s’intendono finalmente nelle Scritture ancor gli esempi di Cristo, tutti conformi ai suoi consigli Evangelici : « Ego sum, qui testimonium perhibeo de me ipso. — Sono io, che rendo testimonianza di me stesso » (Vangelo di Giovanni 8, 18). Così disse Cristo : e disse così, perchè la prima verità è come la luce, che sola al mondo ha virtù di render da sè testimonianza autorevole di se stessa. Ora in tal senso, seguir la via delle testimonianze Divine, altro non è, che seguir quella via, la qual tenne Cristo. E in questa via non potrai dire tu parimente con Davidde : « In via testimoniorum tuorum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis — Nella via delle tue testimonianze ho trovato quel diletto, che altri trovano nel possesso d’ogni genere di ricchezze »? Anzi più in questa, che in altre: perchè in questa non solo non curerai le ricchezze eccessive, superflue, soprabbondanti, quali sono le artificiali; ma goderai di patir penuria di più nelle naturali; goderai nella fame, goderai nel freddo, goderai ne’ disagi, qualunque sieno, del corpo tuo delicato, purchè tuttociò sia patito da te per piacer a Cristo : « Placeo mihi in infirmitatibus meis, in contumeliis, in necessitatibus, in persecutionibus, in angustiis pro Christo. — Mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angustie per Cristo » (Seconda lettera ai Corinzi 12, 10). Però chi ama di essere da dovero simile a Cristo, se potesse avere tutte le ricchezze del mondo, senza nemmeno durar quelle fatiche, le quali si ricercano in acquistarle, le rinuncierebbe per quel diletto che prova solo al pensar fra sè, ch’egli non ha nulla: « In via testimoniorum tuorum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis — Nella via delle tue testimonianze ho trovato quel diletto, che altri trovano nel possesso d’ ogni genere di ricchezze », non solo « sicut in acquisitione omnium divitiarum — nell’acquisto di ogni genere di ricchezze », ma « sicut in omnibus divitiis jam acquisitis — nel possesso d’ ogni genere di ricchezze già acquistate », tanto egli sprezza ogni messe, non pur in erba, ma riposta ancor ne’ granai. Tu provi un diletto tale? Se non lo provi, di’ pur che la colpa è tua. Non ti applichi a penetrare con l’intelletto i tesori ascosti, i quali sono nella imitazione di Cristo, e non ti avvezzi con la volontà di anteporgli ad ogni altro bene. E però qual meraviglia si è, che tu sia digiuno di un tal diletto? Nota pur qui come favella il Salmista. Non dice : « Via testimoniorum tuorum delectavit me, sicut omnes divitiae — La via delle tue testimonianze mi dilettò, come ogni genere di ricchezze » : ma « in via testimoniorum tuorum delectatus sum sicut in omnibus divitiis —nella via delle tue testimonianze ho trovato quel diletto, che altri trovano nel possesso d’ ogni genere di ricchezze », perchè egli non si promettea, come saggio, che la via delle testimonianze Divine, qualunque fossesi, gli arrecasse diletto alcuno, s’egli non faceva quel che potea dal suo canto per ritrovare in esso ogni suo diletto.
IV.
Considera come tutte queste dottrine sono poco capite dal mondo pazzo, anzi poco ancora credute : e però dovunque tu vada, incontrerai sempre gente, la quale, affine di farti per così dire morir d’invidia, ti caccierà con gusto sommo sugli occhi tutto quel più, che può ostentar di ricchezza, or ne’ palazzi, or negli abiti, or negli arredi, ora nella pompa insoffribile, con cui va per le strade pubbliche. Però tu ch’hai da fare a spettacoli sì indecenti tra’ Cristiani? Hai da rivoltarti a Dio subito, e dir fra te: « In via testimoniorum tuorum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis. — Nella via delle tue testimonianze ho trovato quel diletto, che altri trovano nel possesso d’ogni genere di ricchezze ». Questo è il correttivo più salutare che tu possa usare ad ogni ora, affinchè non si appicchi anche a te quella cupidigia, la qual com’entra per gli occhi, così dagli occhi prese ancora il suo nome: « Concupiscentia oculorum. — Concupiscenza degli occhi ». Vedi que’ palazzi che rubano a’ vicini anche l’aria, non che la luce? Vedi quegli abiti tempestati di gioie? Vedi quegli arredi straricchi di guarnigioni? Vedi que’ cocchi, que’ palafrenieri, que’ paggi, que’ bei corsieri, che sembrano nati a un parto? Non ti lasciar punto da quelli rapire il cuore, ma levalo di là tosto, e di’ in esso a Dio : « In via testimoniorum tuorum delectatus sum, sicut in omnibus divitiis — Nella via delle tue testimonianze ho trovato quel diletto, che altri trovano nel possesso d’ogni genere di ricchezze ». Ma per poterlo dir con facilità, fa che tu ponga di verità il tuo diletto in queste tre cose: in quegli argomenti, i quali ti rendono evidentemente credibile la tua fede : nell’adempimento de’ precetti Divini, che la vivifica : e nella imitazion di Gesù, che la perfeziona.